giovedì 20 novembre 2014

Recensione: Il simbolo perduto

House of the Temple, 20.33
“Il segreto è come si muore. Fin dal principio dei tempi, il segreto è sempre stato come si muore. L’iniziato, che aveva trentaquattro anni, guardò il teschio umano che teneva fra le mani come una coppa. Era pieno di vino rosso sangue. Bevilo, si disse. Non c’è nulla di cui aver paura.” (prime righe del libro).

AUTORE: Dan Brown (traduzione di A. Biavasco, V. Guani, N. Lamberti, A. Raffo, R. Scarabelli)
EDITO DA: Mondadori
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2009
ACQUISTATO DA: non ricordo più, l'ho acquistato tempo fa.
GENERE: Thriller, Giallo, Mistero
NUMERO DI PAGINE: 604
COSTO: €24,00

Qualche informazione sull’autore
Dan Brown nasce nel 1964 ad Exeter, New Hampshire. È uno scrittore statunitense di fama internazionale, autore di grandi e memorabili successi, come “Il codice da Vinci”, uno dei libri più venduti di tutti i tempi. Sono suoi anche “Angeli e demoni”, “La verità del ghiaccio”, “Crypto” e “Inferno”. L’autore vive nel New England con la moglie.

Trama
Robert Langdon è in viaggio per Washington. È stato convocato d’urgenza dall’amico Peter Solomon, uomo potentissimo affiliato alla massoneria, per tenere una conferenza al Campidoglio sulle origine esoteriche della capitale americana. Ad attenderlo c’è però un inquietante fanatico che vuole servirsi di lui per svelare un segreto millenario. Langdon capisce qual è la posta in gioco quando viene ritrovata la mano mozzata di Peter Solomon. Il professore sa di avere poche ore per poter ritrovare l’amico vivo. Inizia così una corsa contro il tempo, che lo costringe a dare fondo a tutte le sue conoscenze, fino al sorprendente finale.

copertina libro il simbolo perduto
Opinioni
Secondo me, un romanzo da leggere. È uno di quei libri consigliati, soprattutto per chi ama il genere. Ho letto diversi tomi di questo autore, ma credo che questo sia uno dei migliori. L’autore sa farci rimanere con il naso incollato alle pagine: il libro è emozionante e ricco di colpi di scena, ma soprattutto è ben strutturato e calibrato (diversamente da “Inferno”).

Il ritmo è incalzante, e finché un capitolo non è concluso, non si riesce a chiudere il libro.

Il volume è sempre ricco di enigmi e rompicapo che il professor Langdon deve riuscire a risolvere, e questo coinvolge molto anche il lettore, che si immedesima e ci ragiona, insieme al protagonista del libro. Ho trovato molto interessante anche la figura dell’antagonista: un cattivo moderno, crudele, acutissimo, che da davvero filo da torcere al professore di Harvard. Dan Brown infarcisce il libro con le sue spiegazioni geografiche e artistico/filosofiche/religiose, però stavolta esagera un po’; alcune parti sono infatti troppo lente e monotone e non si vede l’ora di continuare con la storia vera e propria.

Il mio voto

A CHI LO SUGGERISCO?
-Lettori adulti ed esperti
-Lettori interessati al genere thriller/giallo (se vi piace il genere, vi consiglio anche la lettura di "I sotterranei della cattedrale").
- A chi ama misteri da risolvere e colpi di scena (se vi ritrovate in queste caratteristiche, "La verità sul caso Harry Quebert" fa per voi).
-A chi ha letto gli altri volumi di Dan Brown, e quindi è abituato al suo stile di scrittura.

DA LEGGERE CON.. Acutezza mentale e voglia di giocare a fare l’investigatore.


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